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Sposarsi a Villa d’Este e a Villa Adriana: quanto costa e come fare

Sposarsi a Villa d’Este e Villa Adriana è possibile: dal 2019 infatti entrambi i siti si prestano alla celebrazione dei riti civili. Negli ultimi anni il matrimonio in villa è diventato una vera e propria tendenza, e molte coppie si sono scambiate il fatidico sì in location da favola. Sposarsi a Villa d’Este e Villa Adriana poi, ha un valore aggiunto dal momento che parliamo di siti archeologici patrimonio dell’Unesco, locate in un contesto ambientale e architettonico di assoluta magnificenza. Di seguito tutte le informazioni per un matrimonio da favola a Tivoli, a Villa d’Este o a Villa Adriana: Scopri Villa d’Este e Villa Adriana Date e orari disponibili per sposarsi Allestimento matrimonio Costo matrimonio Ricevimento in agriturismo a Tivoli Scopri Villa d’Este e Villa Adriana Le due ville sono tra le più suggestive dell’epoca romana e barocca, entrambe incastonate come preziosi gioielli nel cuore di Tivoli, cittadina a pochi chilometri da Roma, ricca di fascino e angoli suggestivi tutti da scoprire. Sposarsi in una location così esclusiva è un’esperienza unica e irripetibile, che da gennaio 2019 è diventata alla portata di tutti grazie a una convenzione stipulata tra l’amministrazione comunale e i due enti, che permette a residenti e stranieri di sfruttare gli incantevoli spazi delle ville per promettersi amore eterno. La decisione di mettere a disposizione le due strutture per riti civili ha una doppia valenza: da una parte si tramanda e si tiene viva la storia, dall’altra gli sposi, suggellando la loro unione nella cornice storica di un patrimonio Unesco ne accrescono l’importanza, trasformandolo in un luogo da valorizzare e proteggere. Siete voi sposi, dunque, a essere insigniti del ruolo di ‘’mecenati’’ dell’arte, un’importante responsabilità non può far altro che rendere il vostro matrimonio ancora più speciale. I due enti hanno scelto alcuni spazi specifici delle ville che possono essere sfruttati per la celebrazione del rito civile; si tratta dei luoghi più caratteristici e suggestivi, dove la concezione di romanticismo prende forma sullo sfondo di giardini, fontane e panorami mozzafiato. A villa d’Este i luoghi adibiti ai riti civili sono la Gran Loggia e la Cappella dei Cordiali, e la prima è senza dubbio uno degli angoli più emozionanti della struttura, dal quale si può ammirare il suggestivo panorama delle campagne tiburtine e la visione dall’alto del vialone che conduce all’interno dell’enorme giardino costellato di fontane. A Villa Adriana invece è possibile celebrare il rito al Pecile, un monumentale quadriportico che delimita un giardino con grande piscina centrale e vi farà sentire protagonisti di un viaggio nel passato. Date e orari disponibili L’iter da seguire per fare richiesta prevede una domanda da presentare all’ente, che provvederà a informarvi riguardo date, giorni e orari disponibili (di solito il giovedì/venerdì esclusi festivi dalle 10:00 alle 18:00). Allestimento matrimonio Oltre alle location, entrambe le ville offrono agli sposi una serie di pacchetti e servizi aggiuntivi che comprendono l’allestimento di tavoli e sedie, un omaggio floreale e, incluso nel prezzo finale, una serie di ingressi gratuiti per visitare entrambe le strutture. Anche il servizio fotografico rientra tra i servizi, e il consiglio è quello di approfittare per portare a casa un book da favola sfruttando gli scorci più suggestivi delle ville, come il Canopo e il Teatro Marittimo a Villa Adriana e  le fontane magiche di Villa D’este, tra cui la fontana dell’Organo così chiamata perché grazie a un sistema meccanico l’acqua e l’aria fanno suonare un organo a intervalli regolari tutti i giorni. Costo matrimonio Sicuramente però, arrivati a questo punto della lettura, vorrete sapere quanto costa sposarsi a Tivoli nelle ville patrimonio Unesco; il prezzo per un matrimonio a Villa d’Este e a Villa Adriana si aggira sui 4.000 euro, a cui viene applicato uno sconto per chi risiede a Tivoli o nei comuni limitrofi (esclusa Roma). Ricevimento in agriturismo a Tivoli Una volta scelta la location e definito giorno, orario e numero di invitati, non vi resta che pensare al ricevimento. Tivoli è una cittadina pittoresca e la natura cresce rigogliosa nelle campagne limitrofe, quindi cosa c’è di meglio di un ricevimento in agriturismo immerso nel verde? Nel nostro agriturismo si respira la pace, lontano dal caos della metropoli ma a pochi chilometri dalla città eterna, che potete decidere di visitare con comodo pernottando in uno dei nostri cottage. Se venite da fuori potete fermarvi qualche giorno in più, magari in compagnia dei vostri amici o testimoni, per godervi un po’ di relax e visitare i punti di interesse romani o nei comuni limitrofi. I cottage indipendenti sono ideali per le coppie di novelli sposi, per famiglie e gruppi di amici, e sono immersi nella quiete di un complesso circondato dal verde. Se invece volete organizzare solo il ricevimento, abbiamo a disposizione ampie sale interne e una grande piscina dove allestire l’aperitivo per gli ospiti. Ogni stagione dell’anno è perfetta per scegliere l’agriturismo, anche per via della cucina genuina a km0 e legata ai sapori della terra che ci circonda: provate nel menu di nozze le nostre specialità di carne di cinta senese e lasciatevi intrigare dai sapori decisi del territorio ricco di bontà tutte da scoprire. In agriturismo siamo pronti ad accogliere ospiti con esigenze diverse, senza dimenticare le famiglie con i bambini; se prevedete anche dei piccoli ospiti per loro c’è il miniclub, con animazione su misura in compagnia di personale qualificato, che si occuperà di intrattenerli mentre gli adulti si godono la festa. Sposarsi con rito civile in una delle ville più belle del mondo è un’idea da tenere in conto se ancora eravate indecisi riguardo la location; per informazioni visitate il sito di Villa d’Este e Villa Adriana.

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Rapporto bambini e animali: le opinioni degli esperti

La comunità scientifica, i medici e gli operatori del settore pedagogico sono quasi tutti concordi sull’utilità del rapporto tra bambini e animali dal punto di vista del benessere fisico e mentale. Questo tipo di relazione è una preziosa fonte di esperienze educative ed ha uno straordinario potere terapeutico. Bisogna però essere consapevoli e preparati ad accogliere in casa un amico a 4 zampe, tendendo presente regole e precauzioni fondamentali per una sana convivenza. Bambini e animali: come comportarsi Fattoria didattica e centri di equitazione Animali per bambini da tenere in casa I benefici dell’interazione tra bambini e animali Bambini e animali psicologia e pet therapy Bambini e animali: come comportarsi Adottare un cane o un gatto riempie la vita di gioia, ma è anche una decisione che non va presa alla leggera. Bisogna considerare l’ambiente, le esigenze familiari, la capacità di prendersi cura di un essere vivente che ha le sue necessità. Di norma è preferibile prendere un animale domestico dopo la nascita del bambino e quando quest’ultimo ha già raggiunto un’età adeguata, di solido sui 4 anni. In questa fase il piccolo ha già fatto la sua buona dose di esperienze e riesce a comprendere la differenza tra un peluche, un giocattolo e un cucciolo in carne e ossa. Se tuttavia il bimbo arriva quando in casa ci sono già cani o gatti, occorre prestare attenzione a non farli sentire trascurati, in quanto possono sviluppare gelosia e diventare aggressivi verso il nuovo arrivato. Bisogna così dargli sempre attenzioni, coinvolgerli nella quotidianità del bimbo, non allontanarli dalla stanza durante operazioni come il cambio del pannolino o l’allattamento. Nelle prime fasi di conoscenza tra animali e bambini, meglio sempre supervisionare e non lasciarli mai da soli. Quando un bimbo è già abituato ad avere accanto un cane o un gatto, è fondamentale fargli capire che non tutti gli animali sono come quelli di casa. Il piccolo sarà portato a pensare che anche quelli randagi possono essere avvicinati e accarezzati, occorre quindi spiegargli la differenza. Anche in loro assenza è ugualmente utile che i piccini riescano a distinguere tra pupazzetti, animali di fantasia visti nei cartoni e quelli veri. Fattoria didattica e centri di equitazione Per far conoscere animali ai bambini, non solo domestici, non è necessario possedere per forza un animale domestico, si possono infatti organizzare delle visite in fattorie didattiche o maneggi e centri di equitazione. I bambini si divertiranno un mondo a conoscere animali che forse non hanno mai visto prima. Qualche esempio? Le oche, i pulcini, le mucche, le galline, i suini. Allo stato brado o semi brado. Oppure, perché no, una passeggiata a cavallo o sul pony, ideale per i bimbi più piccoli. Animali per bambini da tenere in casa Di solito si scelgono cani e gatti ma nulla vieta di portare a casa altre tipologie di animali come tartarughe, pesci rossi, criceti, conigli o uccellini. Bisogna essere consapevoli che il gatto ad esempio è più indipendente e che pur avendolo in casa non si può dire di possederlo in senso stretto. Il cane ha un tipo di interazione più esplicita ed evidente (scodinzola, si agita e gioca). Da questo punto può essere utile chiedere consiglio al veterinario perché oltre al tipo di animale bisogna capire se la razza scelta si adatta alle condizioni ambientali. Un cane di grossa taglia può non essere indicato ad un appartamento piccolo, ma non è soltanto la dimensione che determina le caratteristiche. Esistono infatti cani di taglia piccola o media che per loro natura sono iperattivi e quindi non adatti a luoghi dove non c’è spazio per correre. Viceversa anche cani di grossa taglia, dal temperamento tendenzialmente calmo e mansueto, riescono a vivere in appartamento accontentandosi di essere portati fuori per una passeggiata o per espletare le normali funzioni fisiologiche. I benefici dell’interazione tra bambini e animali L’interazione tra bambini e animali innesca una serie di effetti positivi per il benessere psicofisico dei più piccoli, eccone alcuni. Riduce lo stress Il senso di calore e il conforto alleviano l’ansia nei soggetti giovanissimi ma anche in quelli adulti contribuiscono ad abbassare la pressione sanguigna e prevenire disturbi cardiovascolari. Favorisce la crescita emotiva Per un bambino un cane o un gatto rappresentano una proiezione di sé. In questo modo egli può introiettare e comprendere meglio cose e situazioni, riuscendo ad esprimere meglio le proprie emozioni. Aumenta il senso di responsabilità Prendersi cura di un essere vivente, nutrendolo e accudendolo favorisce la maturità. Ha un grande potere educativo Insegna valori come tolleranza, diversità, pazienza e rispetto. Stimola il sistema immunitario e protegge dalle allergie Crescere in presenza di un animale domestico riduce la possibilità di sviluppare atopie. Inoltre anche in presenza di patologie accelera il processo di recupero e aiuta le difese dell’organismo abbreviando la convalescenza. Allena l’empatia Grazie alla comunicazione non verbale il piccolo impara a interpretare gli stati d’animo anche senza bisogno di parole, diventando più sensibile verso le emozioni degli altri e più aperto al dare e ricevere affetto. Combatte l’obesità La compagnia di un animale domestico implica automaticamente un’attivazione sia mentale che fisica. Abitua all’interazione sociale Negli individui più introversi la vicinanza di un amico a 4 zampe è un notevole aiuto per superare la propria timidezza. Aiuta lo sviluppo verbale Sebbene un cane o un gatto non siano in grado di parlare, il bambino comunica con loro attraverso un dialogo continuo, esercitando questo tipo di abilità in modo naturale e spontaneo. Bambini e animali psicologia e pet therapy La vicinanza con gli animali è utilizzata in psicologia per aiutare i bambini con handicap psicomotori, autismo, disturbi dello sviluppo, della sfera cognitiva, dalla depressione all’iper-attività. Non a caso vengono usati nella cosiddetta pet-therapy. L’animale ha la capacità di favorire la comunicazione a livello profondo, dando al piccolo la possibilità di sbloccarsi senza agire in maniera forzata. Stimola la comunicazione nei soggetti con problematiche come depressione e ansia sociale.

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Come organizzare un campeggio: consigli per chi è alle prime armi

Molti pensano che il campeggio sia una vacanza all’insegna di natura e relax, in realtà bisogna partire portando con sé non solo la giusta attrezzatura ma anche un grande spirito di adattamento; se siete alle prime armi è importante sapere cosa offre il luogo dove state andando e attrezzarsi con tende e sacchi a pelo resistenti. Di seguito, alcuni piccoli grandi consigli per chi sta organizzando il primo campeggio della vita! Campeggio al mare o in montagna? Scegliete il camping come scegliereste un hotel, su internet o lasciandovi consigliare da chi ci è già stato, tenendo conto del budget ma anche delle esigenze personali. Campeggio al mare Il camping di mare e di montagna sono diversi tra loro e di solito il campeggio al mare è più indicato per chi è alle prime armi; le strutture sono più spaziose, hanno più servizi e offrono l’opzione alternativa alla tenda con bungalow e roulotte. Se siete indecisi su due o più camping al mare, tenete conto di alcuni fattori. l’accesso diretto al mare, sia per comodità ma anche per godere meglio la vicinanza con la natura. Non c’è niente di meglio che rilassarsi la sera con il rumore delle onde in sottofondo se avete dei bambini, preferite la presenza di market e chioschi all’interno del camping considerate l’offerta dei servizi igienici e la grandezza delle piazzole. assicuratevi che accettino pagamenti sia in carta che in contanti. Campeggio in montagna I camping di montagna o collina sono meno affollati e di solito più piccoli. Ecco a cosa dovete fare attenzione. È importante trovare una buona posizione per sistemare la tenda, da montare su un terreno non scosceso o dissestato, e valutare preventivamente le docce: meglio quelle chiuse poiché in montagna le temperature si abbassano e si corre il rischio di prendersi il raffreddore. Anche la presenza di bar o un’area al chiuso comune è ben gradita, così in caso di maltempo potrete spostarvi in un posto riparato. Infine, cercate di arrivare al camping con un po’ di anticipo, così da valutare se fa per voi e montare la tenda con calma. Campeggio: come iniziare Sicuramente dalla tenda; da essa dipenderà l’esito del vostro soggiorno, per cui sceglietela dando particolare rilevanza alla robustezza e alla dimensione, oltre che al modello. In commercio esistono 4 tipi di tende da campeggio: Tenda a igloo. La più facile da montare, indicata per coloro che vogliono fare un campeggio di tipo itinerante tenda canadese. La classica tenda a capanna, tenda a casetta: suggerita per le famiglie, è un modello spazioso ma anche il più elaborato da montare tenda da trekking: realizzata in materiale molto leggero, è adatta per il trasporto in spalla. Le tende possono essere mono o doppio telo, che differiscono tra loro in termini di leggerezza e resistenza alla pioggia e alle basse temperature; il materiale migliore è il poliestere con cuciture robuste e impermeabili. Se siete in procinto di comprare la vostra prima tenda il consiglio è di recarvi personalmente in un negozio specializzato e farvi consigliare, visionando i materiali e i modelli prima dell’acquisto. Cos’altro portare in campeggio Subito dopo la tenda dovete procurarvi il sacco a pelo, che può essere invernale o estivo. Il modello cosiddetto ‘a mummia‘ è adatto alle temperature primaverili/estive e vi copre da capo a piedi; scegliete sempre un modello resistente all’acqua. Il materassino può essere in poliuretano espanso, leggero e resistente, oppure gonfiabile, più economico, purché vi ricordiate di portare con voi una pompa. Pensate anche all’attrezzatura per cucinare, composta da pentole in acciaio per riscaldare cibi precotti o in scatola, posate e una bacinella per lavare gli utensili; molti camping mettono a disposizione il barbecue ma è sempre bene portare tutto ciò di cui potreste avere bisogno. Ricordate i prodotti per l’igiene personale come carta igienica, protezione solare, sapone per bucato. L’abbigliamento da campeggio deve essere comodo e semplice, portate qualcosa di leggero per il giorno e indumenti pesanti per la notte, ciabatte da spiaggia, asciugamani e accappatoi in microfibra. Tra gli accessori indispensabili non possono mancare le torce (ricaricabili se ci sono prese, altrimenti con le pile) e il kit di primo soccorso. Pronti a partire? Buon campeggio!

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In Vino Veritas

Domenica 26 luglio ore 20:30 cena in agriturismo con spettacolo teatrale In Vino Veritas di Andrea Bruno con Valeria Pistillo, Andrea Bruno e al violoncello Stefano Di Leginio I vini della Cantina Cerulli Irelli Due ospiti d’eccezione, i sommelier Paolo Lauciani e Alessandro Tozzi racconteranno i vini della Cantina Cerulli, alla presenza del Presidente del Consorzio delle Colline Teramane Enrico Cerulli Irelli.   LOCANDINA EVENTO A cena con il teatro Dopo mesi di quarantena finalmente il teatro torna a respirare! La cena in agriturismo, a base di ottimo cibo e vino, sarà accompagnata dallo spettacolo teatrale della Compagnia degli Esuli, sulle note di un meraviglioso violoncello. Il teatro di La Compagnia degli Esuli, attraverso le parole di Shakespeare, Ionesco, Pinter, Baudelaire, D’annunzio, Verlaine, Trilussa… e molti altri, prenderà vita. La natura e le note di un violoncello faranno da cornice a questo quadro. Un attrice e un uomo si incontrano, si scontrano, si guardano, si parlano, si scoprono, vivendo situazioni assurde, fuori dalla realtà, complici le parole di grandi autori, suadenti note e bicchieri di vino… Due solitudini pronte a mettersi a nudo… ubriacandosi di vino… di poesia, d’arte, di virtù, di magia, di teatro. La Compagnia degli Esuli Fondata da Andrea Bruno, attore e regista e l’attrice Valeria Pistillo, diplomata all’Accademia d’arte drammatica Silvio d’Amico, dopo 15 anni di esperienze,uniscono la loro arte , dando vita alla Compagnia degli Esuli. Nel corso degli anni, i grandi autori si sono sempre contraddistinti per i loro spettacoli. “Il Buio Bianco“, tratto dal romanzo”Cecità” di josè Saramago, “Io sono il vento” di Jon Fosse,”La cantatrice calva” di Eugene Ionesco, Follia di Patrick McGrath, “Le Serve” di Jean Genet,”Ossigeno” tratto dal “dio del massacro” di Jasmine Reza,oltre tutto il repertorio del premio Nobel per la letteratura nel 2005 , Harold Pinter. Il regista Andrea Bruno, si è dedicato alla drammaturgia di molti spettacoli della compagnia, occupandosi soprattutto di temi sociali, riversando la sua attenzione in particolare modo alla violenza sulle donne. Degni di nota “Even“, sugli abusi nelle carceri femminili,”Donna” replicato più volte nelle scuole, tra le rovine dello Stadio di Domiziano nel cuore di Piazza Navona e nel carcere di Rebibbia sez. femminile. Per info e prenotazioni • 349/8260639 • 0774/411671 • info@agriturismolacerra.com Agriturismo La Cerra, a due passi da Tivoli (Roma).

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Scottona: cos’è e come riconoscerla

La carne di scottona è di qualità ed è molto apprezzata, molto morbida e gustosa. Ma, contrariamente a quello che si potrebbe pensare, non è né un taglio, come il filetto; né una razza di manzo. Quindi la scottona cos’è esattamente? In realtà il termine si  riferisce all’età del bovino al momento della macellazione: ossia tra i 15 e i 22 mesi, di sesso femminile, che non abbia mai partorito e con un buon tono muscolare. Esistono diversi tipi di scottona: di angus, di limousine di chianina. La scottona è senza dubbio una pregiata carne, in grado di conquistare i palati più raffinati e che si presta a diverse cotture e ricette. Ma come riconoscerla? Questa carne ha delle precise peculiarità, che la rendono inconfondibile. Vediamole di seguito. Le caratteristiche della scottona La carne di scottona è molto tenera, ma può essere distinta da altre tipologie di carni perché rossa e con delle infiltrazioni di grasso nelle fibre muscolari, chiamate merazzature, che si sciolgono durante la cottura. Ed è proprio questo particolare a renderla particolarmente buona e saporita. Un bovino giovane e di sesso femminile infatti ha una carne più morbida nonostante l’età matura, anche perché non è ancora stata sottoposta ad alcuno sforzo. Un altro dettaglio che influisce sul sapore è la presenza di estrogeni, ormoni presenti nelle mucche in attesa di accoppiarsi. Ma da cosa deriva il termine scottona, così particolare? Ci sono due ipotesi al riguardo. La prima sostiene che il termine “scottona” derivi dalla delusione del contadino, che si sentisse quasi “scottato” dal dover portare un bovino femmina e giovane al macello, nonostante non fosse mai stata ingravidata. La seconda ipotesi, la più plausibile, è che derivi da un’antica distinzione ormai non più utilizzata. Cioè quella tra carni “fredde” e carni “calde”. Le prime erano di animali anziani, castrati e allo stesso tempo poco pregiate; mentre le seconde provenivano da animali più giovani e in calore. Ed è proprio per questo che la carne sembrava quasi che “scottasse”: da qui il termine “scottona”. Come cucinare la scottona La scottona può essere gustata in diversi modi: l’apporto calorico è piuttosto basso ed è anche una buona fonte di proteine, quindi adatta a un’alimentazione bilanciata. Le cotture più diffuse sono alla piastra, alla griglia, ai ferri o semplicemente in padella. Questo tipo di carne infatti non necessita di lunghi tempi di attesa, anzi: la cottura risulta piuttosto rapida. Prima di cuocerla, è meglio farla riposare fuori dal frigo per circa mezz’ora e durante la preparazione non va mai bucata con un coltello o una forchetta. Infatti potrebbe perdere i suoi preziosi succhi e risultare alla fine dura e stopposa. Un risultato che non mette di certo in risalto le sue caratteristiche uniche! È possibile acquistare la carne di scottona di qualità direttamente dal nostro sito: selezionata dai migliori allevamenti del Lazio, rappresenta l’opportunità di portare in tavola un prodotto d’eccellenza, con cui preparare molte ricette. Pacco bistecche scottona a domicilio Qualche suggerimento? Oltre al classico filetto al rosmarino, cotto alla griglia e condito semplicemente con olio, sale e aceto balasamico, allo spezzatino di scottona in salsa di pomodoro. Per chi ama i gusti decisi e gli abbinamenti ricercati, è possibile realizzare delle scaloppine con i mirtilli rossi; oppure prepararla cruda, in tartare o carpaccio. L’hamburger di scottona è un piatto gourmet, che sarà amato da tutta la famiglia: anche dai bambini! Sono diverse le preparazioni culinarie che hanno come grande protagonista la scottona, da scegliere anche a seconda del taglio della carne. Ad esempio la tagliata di scottona arricchita con insalata verde, carole alla julienne oppure rucola e pomodorini; le polpette con ricotta e scottona, un secondo piuttosto originale e saporito; il cuore di fiorentina di scottona con verdure. Ma anche gli straccetti di scottona e rucola e gli involtini di scottona al prosciutto. La scottona può essere utilizzata macinata per condire primi piatti e dare quindi un tocco di sapore e di prelibatezza in più. Non resta che cucinarla!

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Estate 2020: serate con musica dal vivo

Serate in agriturismo con musica dal vivo, immersi nella natura. Cena alla carta nel ristorante dell’agriturismo, con prodotti a km0, accompagnata da ottima musica per una serata all’insegna del benessere e del relax. Di seguito gli eventi in programma per l’estate 2020. Sabato 11 luglio Trio (Con)temporaneo Trio chitarra, piano e voce. Il trio è formato da Alessandro Cadoni alla chitarra, Gianluca Frattari al pianoforte e Francesca Di Silvio alla voce. Il loro repertorio spazia dal pop al rock, dal soul al blues. I brani che propongono sono arrangiati con sonorità moderne e originali. Sabato 18 luglio Fomalhaut con Francesca Di Silvio Il repertorio dei Fomalhaut spazia dagli evergreen ai brani più moderni sia italiani che internazionali (Queen, Beatles, Police, Loredana Berté, Bruno Mars, Amy Winehouse, Mina, Nina Zilli, Max Gazzè). Sabato 25 luglio Fomalhaut con Giada Cartolari  Il repertorio dei Fomalhaut spazia dagli evergreen ai brani più moderni sia italiani che internazionali (Queen, Beatles, Police, Loredana Berté, Bruno Mars, Amy Winehouse, Mina, Nina Zilli, Max Gazzè). Sabato 1 agosto Fomalhaut con Francesca Di Silvio Il repertorio dei Fomalhaut spazia dagli evergreen ai brani più moderni sia italiani che internazionali (Queen, Beatles, Police, Loredana Berté, Bruno Mars, Amy Winehouse, Mina, Nina Zilli, Max Gazzè). LOCANDINA SERATE IN MUSICA Per info e prenotazioni: • 349/8260639 • 0774/411671 • info@agriturismolacerra.com Agriturismo La Cerra, a due passi da Tivoli (Roma).

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Cinta Senese: caratteristiche e allevamento

La Cinta senese è una razza suina originaria della Toscana, riconoscibile per il suo manto scuro attraversato da una fascia rosa. Vive allo stato brado o semi brado e non tollera metodi di allevamento intensivo, proprio per questo è tra le razze italiane che hanno rischiato l’estinzione, a partire dagli anni ’50, a seguito dell’introduzione di allevamenti suini di provenienza inglese e anglosassone, preferiti per la maggiore produttività. La Cinta senese è stata recuperata e oggi vive una nuova diffusione per la qualità e la bontà delle sue carni e degli ottimi prodotti che se ne ricavano. Conosciamo nel dettaglio l’origine, la storia di questa pregiata razza, il tipo di allevamento e i prodotti tipici: origini e storia caratteristiche proprietà metodo di allevamento prodotti tipici allevamento di Cinta senese all’interno dell’Agriturismo La Cerra Le origini e la storia della Cinta senese La Cinta senese è originaria delle terre circostanti la città di Siena, precisamente della località di Montagnola Senese, un territorio collinare e boscoso adatto al pascolo brado di questi suini, che si nutrono principalmente di vegetali presenti nei ricchi sottoboschi. Non troppo distante dal noto centro di Monteriggioni, e compreso in un ideale territorio delimitato dai fiumi Merse ed Elsa, la Cinta senese, trovò e trova tutt’ora ampio sviluppo anche al di fuori dei confini toscani. Questo suino ha origini documentate antichissime. Del 1338 è la più nota raffigurazione pittorica che rappresenta abbastanza fedelmente l’attuale Cinta senese; conservata nel Palazzo Comunale di Siena, ad un occhio attento rivela le mutazioni della razza nel corso dei secoli. Il suo allevamento è testimoniato fin dai tempi degli Etruschi e ha rappresentato nel corso dei secoli una fonte primaria di sostentamento per le popolazioni che lo hanno allevato. Un animale fondamentale per la sopravvivenza umana durante i secoli bui del Medioevo, in cui il territorio italiano è stato vessato da importanti periodi di epidemie e carestie. La peculiarità e il radicamento di questo suino nel territorio toscano si può evincere da una famosa rappresentazione di Ambrogio Lorenzetti conservata nel Palazzo comunale di Siena, “Effetti del buon governo – La campagna ben governata”, una scena rurale in cui è ritratta anche la Cinta senese. Rispetto all’esemplare rappresentato nel dipinto, oggi la Cinta senese è più grande nelle dimensioni, ma conserva le sue caratteristiche orecchie pendule, che proteggono gli occhi dai rovi e dalle sterpaglie del sottobosco, il muso allungato e la coda poco arricciata. Caratteristiche Cinta senese La razza è assolutamente inconfondibile, il mantello e la cute sono neri salvo per la presenza di una fascia rosa che ne cinge il garrese, le spalle, il torace e le zampe anteriori, caratteristica da cui deriva il proprio nome. Il tronco e gli arti sono moderatamente lunghi rispetto alla media suina in generale; la muscolatura agile ma robusta rende i suini adatti al pascolo. La taglia finale degli animali è media; i verri (maschi fertili) raggiungono i 300 chilogrammi mentre le scrofe, un po’ più piccole, si attestano sui 250 chili. Per mantenere inalterato ed inconfondibile il sapore delle sue carni, la Cinta deve essere allevata allo stato brado o parzialmente brado; la carne ha una colorazione rossa più intensa rispetto ad altre carni di maiale ed ha una concentrazione maggiore di Omega 3, che favoriscono un decremento di grassi nel sangue, e di Omega 6, che hanno una spiccata azione anti trombotica. Le carni prodotte dalla Cinta senese sono unanimemente riconosciute come elevatissima qualità; dalla carne fresca si ricavano, in modo particolare, delle succulente lombatine perfette per la cottura su griglia e tantissimi salumi tipici. Ciò che maggiormente differenzia la Cinta senese dagli altri suini, oltre al manto, è la sua struttura ossea, più robusta e allungata rispetto alle altre razze preferite per gli allevamenti intensivi e la muscolatura asciutta e tonica, che si può osservare anche nei salumi prodotti dalla sua macellazione. A favorire queste caratteristiche morfologiche è sicuramente il pascolo brado e la vita selvatica, condizioni fondamentali per l’ossigenazione delle carni e una buona crescita di questi animali. Proprietà Cinta senese Il sapore unico e inconfondibile dei prodotti di Cinta senese sono dati proprio dalla tipologia di allevamento e dai vegetali che questi animali mangiano liberamente durante la loro vita, conferendo alle loro carni un colore più rosso rispetto agli altri suini, e una sapidità che ne esalta la gustosità e le proprietà organolettiche. La massiccia presenza di acido oleico nel lardo dell’animale ed il grasso più fluido rispetto ad altre razze suine, rendono la sua carne non solo appetibile, ma con caratteristiche dietetiche di assoluto rilievo. Le carni sono ottime per le loro proprietà dietetiche, in quanto ricche di acidi grassi insaturi, appartenenti alle serie degli Omega 3 e degli Omega 6. Il lardo della Cinta senese presenta un’elevata quantità di acido oleico, utile per combattere il colesterolo, e di acidi grassi polinsaturi. Metodo di allevamento Cinta senese La Cinta senese è un suino che per la sua salute deve condurre una vita selvatica. La Cinta trova ambiente ideale in zone prettamente boschive alternate a radure dove può facilmente trovare ghiande, radici e tuberi, che rappresentano gran parte della sua alimentazione. Sono questi gli alimenti che contribuiscono al sapore inconfondibile delle carni di questo suino. La sua riproduzione non è molto prolifica, poiché la scrofa si riproduce circa tre volte ogni due anni con una media di 6 o 7 maialini. 
Il suo allevamento viene condotto allo stato brado o semi-brado a partire dal terzo mese di vita. Questa razza non sopporta metodi di allevamento di tipo intensivo. Prodotti di Cinta senese Vera e propria eccellenza Made in Italy in campo gastronomico sono i salumi tipici tradizionali: non solo il celeberrimo prosciutto toscano, ma anche la pancetta, il capocollo, il lardo, la spalla salata e soprattutto la finocchiona e la soppressata che sono ampiamente conosciute ed apprezzate. La Cinta senese produce una ricca gastronomia e i prodotti che se ne ricavano sono particolarmente pregiati. Il costo maggiore dei prodotti di Cinta Senese, rispetto agli altri di derivazione suina, è dato da alcuni fattori relativi

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